venerdì 19 dicembre 2014

Come pagare le cartelle di Equitalia: possibile la rateizzazione on line

da qualche giorno è possibile pagare le cartelle di Equitalia richiedendo il piano di rateizzazione degli importi dovuti direttamente on line. A dichiararlo è stato lo stesso ente di riscossione con la pubblicazione di un apposito comunicato. La decisione di Equitalia di aprire alle rateizzazioni on line delle cartelle rappresenta sicuramente un passo in avanti nel difficile rapporto tra i contribuenti italiani e l'ente di riscossione, ma la motivazione che ha portato a questa semplificazione è stata sicuramente dettata dall'enorme numero di rateizzazione di cartelle richieste, i numeri forniti sono di circa 2,5 milioni di richieste di dilazione per un importo superiore ai 28 miliardi di euro; numeri che, visto la crisi che attanaglia i contribuenti italiani, sono destinati sicuramente ad aumentare nell'immediato futuro.

Come pagare imu e tasi in ritardo con il ravvedimento operoso

Il 16 dicembre 2014 è scaduto il termine per il pagamento dell'imu e della tasi dovuto per l'anno 2014.Tutti coloro che per svariati motivi: code alle banche o poste, dimenticanza, mancanza di liquidità etc. non hanno potuto adempiere il pagamento del tributo entro la scadenza ordinaria, possono rimediare avvalendosi dell'istituto del ravvedimento operoso che consente di sanare l'omissione applicando delle sanzioni ridotte.Il fisco italiano, a differenza di quanto avveniva anni fa è, infatti "benevolo" verso i contribuenti che decidono di sanare la propria posizione.
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venerdì 7 novembre 2014

Arriva la "Local Tax", dal 2015 stop a Imu e Tasi




Secondo quanto recentemente annunciato dal presidente del Consiglio Matteo Renzi in un incontro con l’ANCI (l’associazione dei comuni italiani) il 2014 dovrebbe essere l’ultimo anno nel quale i contribuenti italiani dovranno districarsi tra Tasi, Imu e balzelli vari per pagare le tasse che gravano sugli immobili.

Dal 2015 le nuove tasse parleranno “Inglese” è, infatti, in dirittura di arrivo la “Local Tax”, la nuova imposta unica che dovrebbe accorpare tutte le tasse locali previste dai comuni.

Addio quindi a imu e tasi ma soprattutto addio (si spera) al groviglio di aliquote, detrazioni e scadenze diverse previste dagli ottomila comuni italiani che hanno generato un vero e proprio caos ed hanno reso la vita difficile a consulenti, caf e cittadini.

La Local Tax in pratica dovrebbe includere tutte le attuali tasse sulla casa, in altre parole Imu e Tasi, la tassa sull’asporto rifiuti, l’addizionale comunale Irpef, l’imposta sulla pubblicità, la tassa sull’occupazione degli spazi e aree pubbliche, l’imposta di soggiorno e l’imposta di scopo.
Resterebbe invece fuori dalla local tax la Tari (tassa sui rifiuti) che continuerà ad essere pagata con le regole attuali.

Dal punto di vista del risparmio, in termini economici, per i cittadini non c’è da farsi nessuna illusione, infatti, gli introiti derivanti dalla nuova imposta unica garantiranno ai comuni un gettito stimato di circa 31 miliardi di euro.

E’ quindi improbabile che si verifichi una riduzione delle imposte per i contribuenti, ma ci si augura che la nuova local tax stabilisca delle regole generali per tutti i comuni e consenta loro di poter agire solo sulle detrazioni, in modo da rendere quantomeno più semplice il calcolo e il pagamento.

Naturalmente il nuovo sistema di tassazione è riferito al 2015, per il 16 dicembre 2014 sono sempre in scadenza le seconde rate di imu e tasi.

venerdì 24 ottobre 2014

Pagamento pensioni il 10 del mese: le precisazioni dell'inps

Sembra rientrato l'allarme suscitato da quanto contenuto nell'art. 26 della bozza della legge di stabilità la quale al terzo comma prevedeva che il pagamento delle pensioni Inps, attualmente erogate ad inizio mese, sarebbero state pagate il giorno 10 con decorrenza gennaio 2015. L'istituto della previdenza sociale ha infatti precisato che tale differimento sarà reso operativo solo nei confronti dei pensionati che percepiscono un doppio trattamento previdenziale ovvero coloro che in aggiunta alla pensione Inps riscuotono anche quella dell'ex Inpdap.
Secondo quanto comunicato dall'istituto, al ritardato incasso della pensione sarebbero interessati una platea di circa 800.000 pensionati, mentre gli altri 15 milioni continueranno a riscuoterle il primo di ogni mese se pensionati Inps e il 16 se pensionati Inpdap. Pericolo scampato quindi per i numerosi pensionati, che oltre a non ricevere il bonus di 80 euro, previsto dal governo Renzi solo per i lavoratori dipendenti, avrebbero avuto serie difficoltà da questo provvedimento, visto che le principali scadenze (mutui, fitti etc.) devono essere pagate entro i primi cinque giorni del mese.
La reazione contro il provvedimento è stata portata avanti con grande determinazione dai sindacati dei pensionati di cgil cisl e uil, che rappresentano circa sei milioni di pensionati, i quali attraverso i loro segretari generali di categoria hanno denunciato un vero e proprio "accanimento" nei confronti degli anziani. Gli stessi sindacati hanno convocato una giornata di mobilitazione per il giorno 5 novembre a Milano, Roma e Palermo, per rivendicare i diritti dei pensionati.

Sicuramente la precisazione dell'inps ridimensiona l'allarme che si era venuto a creare tra i pensionati, ma si resta sempre in attesa dell'approvazione definitiva della legge di stabilità per fugare ogni dubbio in proposito. Registriamo che come avvento per altri provvedimenti vedi anticipo tfr in busta paga , bonus per i nuovi assunti, bonus bebè, si continua a procedere per annunci che necessitano di continue precisazioni e rettifiche.

giovedì 23 ottobre 2014

Il bonus assunzioni secondo quanto contenuto nella Legge di stabilità 2015

Accanto alla novità del tfr in busta paga, la Legge di stabilità per il 2015 contiene, tra le altre, una misura che mira alla riduzione della disoccupazione ovvero il bonus assunzioni.

Ma riuscirà il bonus assunzioni voluto dal Governo Renzi a garantire nuova occupazione?


Tfr in busta paga con la nuova legge di stabilità: è conveniente richiederlo?

Nella Legge di stabilità approvata dal Consiglio dei Ministri in data 15 ottobre 2014, fra le tante novità che si prospettano,vi è anche la possibilità di avere il Tfr in busta paga per i lavoratori che lo richiedano. La misura, in via "sperimentale" consente a tutti i lavoratori dipendenti del settore privato, con esclusione dei lavoratori domestici e di quelli occupati nel settore agricolo, di ottenere il pagamento diretto in busta paga del tfr "maturando" a partire dalle retribuzioni di marzo 2015 e fino al 30 giugno 2018.Condizione per poter richiedere l'anticipo del tfr è quella di avere un rapporto in corso da almeno sei mesi con il medesimo datore di lavoro.
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giovedì 30 gennaio 2014

Modello 730/2014: aumentano le detrazioni fiscali per le erogazioni in favore dei partiti politici

Nella prossima dichiarazione dei redditi i contribuenti Italiani, che in alcuni casi si sono visti decurtare la possibilità di detrarre le spese sostenute nell’anno 2013, avranno la possibilità, per alcuni oneri, di vedersi addirittura aumentata la percentuale di detrazione fiscale.
Sembra impossibile ma è proprio così! Sarà un caso?...  ma questa possibilità è stata concessa per i contributi a favore delle onlus e dei partiti politici.
La Legge n. 96 del 06/07/2012  ha infatti previsto che, per il periodo d’imposta 2013, le erogazioni liberali effettuate nei confronti delle Onlus  (nel limite di euro 2.065,00 annui ) e per i partiti e movimenti  politici ( per le somme comprese tra 50 e 10.000 euro) saranno detraibili nella misura del 24% in sostituzione del precedente 19%.
Condizione essenziale per poter portare in detrazione tali oneri è che le somme siano erogate tramite versamento bancario e/o postale (non è ammesso il versamento in contanti).
Non è consentita la detrazione per  le somme versate per conto di familiari fiscalmente a carico, come avviene per altri tipi di oneri.
Mentre nella normativa precedente la possibilità di detrarre le erogazioni effettuate era possibile solo per i partiti che avevano una rappresentanza parlamentare al senato e/o alla camera, con la nuova dichiarazione dei redditi tale possibilità è stata estesa anche all’ambito politico regionale ed europeo.
Ma non è ancora finita! Infatti, per la prossima dichiarazione relativa ai redditi del 2014 le agevolazioni aumentano: il D.L. n. 149/2013 ha infatti previsto che, per i partiti iscritti nella prima sezione dell’apposito registro previsto dallo stesso decreto, è concessa una detrazione di imposta pari al 37% per importi compresi tra 30 e 20.000 euro  e del 26% per importi da 20.001 a 70.000 euro.

mercoledì 29 gennaio 2014

Controlli preventivi sui rimborsi superiori a 4000 euro richiesti con il modello 730/2014

   
Al fine di evitare l'indebita erogazione di rimborsi IRPEF richiesti con la presentazione del modello 730, la Legge di stabilità 2014 ha previsto l'introduzione di una particolare attività di controllo quando le somme richieste superano i 4.000 euro.

Tali controlli dovranno essere effettuati entro sei mesi a decorrere dal termine di trasmissione telematica della dichiarazione dei redditi modello 730/2014 (30 giugno), il termine ultimo per completare i controlli sarà quindi il 30 dicembre e poiché i rimborsi saranno erogati direttamente dall'Agenzia delle entrate al termine della verifica, la maggior parte dei contribuenti che si trovano in questa situazione potranno beneficiare del rimborso solo a partire dall'anno 2015.

Ma tali controlli preventivi vengono attivati solo per il fatto che i rimborsi superino i 4.000 euro?

Dall'esame della norma si rileva che detti controlli verranno effettuati sull'effettiva spettanza delle detrazioni per i familiari a carico e/o in presenza di eventuali eccedenze riportate dagli anni precedenti.

Si ritiene quindi, in attesa di un chiarimento da parte dell'Agenzia delle entrate, che in presenza di dichiarazioni che non contemplino la presenza di familiari a carico e di eccedenze di crediti relative ad anni precedenti, che il rimborso potrà essere erogato direttamente dal sostituto d'imposta anche per importi superiori al limite dei 4.000 euro consentendo quindi ai contribuenti di ricevere sulla busta paga e/o pensione le somme spettanti entro il consueto termine (luglio/agosto 2014).

Per i contribuenti, che abitualmente presentano la dichiarazione congiunta ci potranno essere più probabilità di superare il suddetto limite poiché l'importo che dovrà essere preso a riferimento sarà dato dalla somma dei crediti di ciascun coniuge.

martedì 28 gennaio 2014

Modello 730 2014 principali novità:

Modello 730 2014 principali novità:

PRINCIPALI NOVITA' DEL MODELLO 730/2014

possono presentare il modello 730 anche in assenza di un sostituto d’imposta tenuto a effettuare il conguaglio, i contribuenti che nel 2013 hanno percepito redditi di lavoro dipendente, redditi di pensione e/o alcuni redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, e nel 2014 non hanno un sostituto d’imposta che possa effettuare il conguaglio. Il modello 730 situazioni particolari va presentato a un Caf o a un professionista abilitato e nel riquadro “Dati del sostituto d’imposta che effettuerà il conguaglio” va barrata la casella “Mod. 730 dipendenti senza sostituto”

da quest’anno è possibile utilizzare il credito che risulta dal modello di dichiarazione 730/2014, mediante la compensazione nel modello F24, per pagare oltre che l’Imu dovuta per l’anno 2014, anche le altre imposte che possono essere versate con il modello F24;

è elevato l’importo delle detrazioni d’imposta previste per i figli a carico (calcolate da chi presta l’assistenza fiscale in relazione al reddito del contribuente): da 800 a 950 euro per ciascun figlio a carico di età pari o superiore a tre anni e da 900 a 1.220 euro per ciascun figlio di età inferiore a tre anni. Inoltre, è elevato da 220 a 400 euro l’importo aggiuntivo della detrazione per ogni figlio con disabilità

per le spese relative a interventi di recupero del patrimonio edilizio sostenute nell’anno 2013 la detrazione d’imposta è riconosciuta nella misura del 50 per cento

ai contribuenti che fruiscono della detrazione per le spese relative ad interventi di recupero del patrimonio edilizio, è riconosciuta una detrazione d’imposta del 50 per cento per le ulteriori spese sostenute dal 6 giugno 2013 per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+, finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione. La detrazione, che spetta su un ammontare complessivo non superiore a 10.000 euro, viene ripartita in 10 rate di pari importo da chi presta l’assistenza fiscale

è riconosciuta per l’anno 2013 la detrazione d’imposta per le spese relative agli interventi finalizzati al risparmio energetico degli edifici. La misura della detrazione è elevata dal 55 al 65 per cento per le spese sostenute dal 6 giugno 2013 al 31 dicembre

è riconosciuta una detrazione d’imposta nella misura del 65 per cento, fino ad un ammontare complessivo di spesa non superiore a 96.000 euro per unità immobiliare, per le spese sostenute dal 4 agosto al 31 dicembre 2013 per gli interventi relativi all’adozione di misure antisismiche, le cui procedure autorizzatorie sono attivate dopo il 4 agosto 2013, su edifici adibiti ad abitazione principale o ad attività produttive ricadenti nelle zone sismiche ad alta pericolosità (sezione III-A, codice 4 in colonna 2, e sezione III-B del quadro E);

è riconosciuta una detrazione d’imposta del 19 per cento per le erogazioni liberali in denaro in favore del Fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato

le detrazioni relative alle erogazioni liberali a favore delle ONLUS e alle erogazioni liberali a favore di partiti e movimenti politici sono elevate dal 19 al 24 per cento

la detrazione prevista per le erogazioni liberali a favore degli istituti scolastici di ogni ordine e grado, statali e paritari senza scopo di lucro, finalizzate all’innovazione tecnologica, all’edilizia scolastica e all’ampliamento dell’offerta formativa, è estesa alle erogazioni a favore delle istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica e delle università e alle erogazioni finalizzate all’innovazione universitaria

è possibile destinare una quota pari all’otto per mille dell’Irpef all’Unione Buddhista Italiana o all’Unione Induista Italiana ed è possibile dedurre dal proprio reddito complessivo, fino all’importo di 1.032,91 euro, le erogazioni liberali in denaro a favore dell’Unione Buddhista Italiana e dell’Unione Induista Italiana;

nel caso di opzione per la cedolare secca, è ridotta dal 19 al 15 per cento la misura dell’aliquota agevolata prevista per i contratti di locazione a canone concordato sulla base di appositi accordi tra le organizzazioni della proprietà edilizia e degli inquilini, relativi ad abitazioni site nei comuni con carenze di disponibilità abitative e negli altri comuni ad alta tensione abitativa individuati dal CIPE con apposite delibere

per i fabbricati concessi in locazione, è ridotta dal 15 al 5 per cento la deduzione forfetaria del canone di locazione, prevista in assenza dell’opzione per il regime della cedolare secca;
per i premi di assicurazione sulla vita e contro gli infortuni l’importo complessivo massimo sul quale calcolare la detrazione del 19 per cento è pari a 630 euro .

Contributi inps a perdere

 Ci sono in Italia un milione di lavoratori che stanno versando contributi previdenziali, anche piuttosto salati, ma inutilmente. Non riusciranno mai, infatti, a maturare il diritto ad una pensione. Si tratta della quasi totalità dei lavoratori a progetto, dei lavoratori autonomi occasionali, dei collaboratori parasubordinati e altre categorie di minor rilevanza. Insomma di quasi tutti i lavoratori che versano i loro contributi alla gestione separata Inps. Il problema di costoro è tutto richiuso in un concetto piuttosto tecnico, quello di “minimale contributivo”. In sostanza a loro viene accreditato un mese di contributi, validi ai fini pensionistici, solo se dichiarano un reddito di almeno 1.295 euro al mese, e su questo ci versano i relativi contributi (nel 2014 l’aliquota è salita al 28,72%). Se il loro reddito è invece, per esempio, la metà di questa cifra, ci vorranno due mesi di lavoro per mettere insieme un mese di contributi. E così via. A parte gli amministratori, la stragrande maggioranza di coloro che versano alla gestione separata non arriva a questi livelli di reddito. Quindi rischia seriamente di versare contributi senza riuscire mai a maturare un diritto alla pensione. Ma siccome il peggio non ha mai fine, nei prossimi anni l’aliquota contributiva, che già è salita dal 10% al 28% in meno di vent’anni, è destinata ad arrivare al 33% entro il 2018. Aumentando così i contributi versati a perdere. (Italia Oggi)

ISEE: IN ARRIVO IL NUOVO RICCOMETRO



Che tra i contribuenti italiani e le autocertificazioni per usufruire di prestazioni sociali agevolate non ci fosse un particolare "feeling" era cosa risaputa, ma a fare chiarezza sulla reale entità delle dichiarazioni infedeli presentate ogni anno, è arrivata la pubblicazione di uno studio del Lef (associazione per la legalità e l'equità fiscale) dal quale si evince che su circa dieci miliardi di euro che vengono erogati con l'ISEE, il 20% va a famiglie che grazie all'omissione di dati patrimoniali e reddituali riescono a superare, nelle graduatorie delle prestazioni agevolate, chi ne avrebbe legittimamente diritto.

In particolare, secondo la ricercaclicca per leggere l'articolo completo

lunedì 27 gennaio 2014

ISEE: OGNI ANNO 2 MILIARDI A FAMIGLIE CHE NON NE HANNO DIRITTO



Degli oltre dieci miliardi di euro che ogni anno vengono distribuiti con l'Isee (indicatore della situazione economica equivalente), il 20% va a famiglie che, grazie all'evasione, scavalcano nelle graduatorie i contribuenti corretti.


Lo rivela uno studio del Lef (l'associazione per la legalità e l'equità fiscale), secondo cui circa due miliardi di euro vanno a famiglie che non ne avrebbero diritto. Secondo la ricerca, presentata al Cnel, con un'evasione di 10 mila euro si riesce a ottenere un vantaggio che può arrivare fino al 60% rispetto a chi, nell'identica situazione familiare e reddituale, dichiara tutto. (italia Oggi)

domenica 26 gennaio 2014

Scadenza canone Rai all’orizzonte:
stesso importo dello scorso anno
Ultimi sette giorni per poter pagare, senza sanzioni, l’abbonamento alla Tv. La cifra dovuta può anche essere frazionata in due rate semestrali o in quattro trimestrali
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Prossimo il termine di scadenza, fissato al 31 gennaio, per mettersi in regola con il canone Tv, senza incorrere nelle sanzioni previste per i ritardatari.

È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 23 gennaio il decreto 17 dicembre 2013 del ministero dello Sviluppo economico, che annualmente definisce le tabelle per l’adeguamento dei canoni di abbonamento alle radiodiffusioni.

Per il 2014, il tributo è stato confermato nella stessa misura indicata dal Dm 20 dicembre 2012 per l’anno 2013, cioè 113,50 euro. Come negli anni passati, si può versare in un’unica soluzione oppure si può scegliere il pagamento rateale, in due tranche semestrali da 57,92 euro ciascuna con scadenze 31 gennaio e 31 luglio o in quattro trimestrali da 30,16 euro ciascuna, entro l’ultimo giorno dei mesi di gennaio, aprile, luglio e ottobre.

Chi è tenuto al pagamento del canone
È bene ricordare che anche chi non ama guardare la televisione è tenuto al pagamento del tributo se in possesso di “apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle radioaudizioni”. Definizione questa che comprende tutti gli apparecchi muniti di sintonizzatore per la ricezione del segnale, sia terrestre sia satellitare, di radiodiffusione dell’antenna radiotelevisiva.

Come sempre, le eccezioni confermano la regola. Sono previste, infatti, esenzioni dal pagamento del canone per determinate categorie di contribuenti, come, ad esempio, i militari della Nato e i contribuenti “over 75” che rientrano nella fascia di reddito richiesta.

Come si paga
Il canone Tv si può pagare in diversi modi: dal consueto bollettino postale che arriva direttamente a casa dalla direzione provinciale di Torino dell’Agenzia delle Entrate, alla banca, presso gli sportelli bancomat, oppure online o presso le tabaccherie e le ricevitorie che offrono i servizi Sisal e Lottomatica.(fiscooggi)